L’autunno è una stagione di transizione e un momento ideale per una leggera detox che rimetterà a punto corpo e mente, preparandoci per un inverno di benessere
L’autunno è tempo di grandi cambiamenti e trasformazione.
Lo percepiamo nella natura intorno a noi: le foglie seccano e cadono,
il vento soffia più forte, i giorni si accorciano e la terra ci dona
frutti completamente nuovi. Il cambiamento richiede energia, è fonte di stress e genera stanchezza. Per questo è ancora più importante in autunno concedersi momenti di pausa e riposo. Proprio come fa la natura, anche noi dovremmo adattare le nostre giornate, le abitudini, l’alimentazione e la pratica yoga, alla nuova stagione. Vediamo come.
UN APPROCCIO AYURVEDICO
Secondo
l’Ayurveda ci sono tre energie primarie, o Dosha, alla base delle
nostre costituzioni individuali: Vata, Pitta e Kapha. Come ogni persona
ha un dosha dominante, così anche ogni stagione è dominata da uno dei
tre dosha. In autunno predomina Vata Dosha. Vata
(composto dai due elementi aria ed etere) governa i movimenti nel corpo,
attiva il sistema nervoso e i processi di eliminazione. E’ freddo,
secco, ruvido, leggero, incostante, irregolare e in costante movimento.
Essendo strettamente connesso al sistema nervoso, determina anche lo
stato della mente.
La secchezza di Vata rende in autunno la pelle più
vulnerabile, ruvida e disidratata (foglie secche, pelle secca) e
infatti in questa stagione chi riceve un massaggio assorbe molto più
olio. E’ la natura eterica di Vata a renderci, in questi giorni,
instabili, non radicati, incapaci di concentrarci adeguatamente (giorni
più corti, attenzione più “corta”). In autunno, chi ha Vata dominante a
livello costituzionale, può sentire l’aggravarsi di sintomi fastidiosi
come costipazione, gonfiore addominale (giorni ventosi, intestino
“ventoso”), ansia, insonnia o sonno disturbato e sensazione di freddo
(giorni più freddi, estremità più fredde). Anche le articolazioni
potrebbero scricchiolare o infiammarsi con più facilità (foglie che
scricchiolano, articolazioni che scricchiolano)
Con l’aumento dell’energia Vata, è quindi facile perdere l’equilibrio e per questo occorre inserire piccoli accorgimenti
nella tua routine giornaliera che bilancino l’eccesso di vata. Lo farai
curando vari aspetti della tua vita: dalle asana al cibo, prediligendo
sempre quelle che hanno qualità opposte al dosha vata.
Lasciare andare e rilassarsi
L’autunno
è un momento ideale per lasciare andare, proprio come fanno gli alberi,
che lasciano andare le loro foglie per avere più energia per l’inverno e
permettere il rinnovamento e la rinascita di primavera. Lasciare andare
i pensieri negativi, gli schemi di comportamento che non ti aiutano
più, lasciar andare quelle cose che pensi dovresti fare ma che non vuoi
veramente… Potresti sentirti stanco, dato che il tuo corpo si sta
adattando al cambiamento di stagione. Se è così, frena i ritmi e
prenditi una piccola pausa. Concediti passeggiate o gite nella natura il
più possibile, ascoltando il vento tra gli alberi, raccogliendo le
foglie cadute, notando il cambiamento nella qualità dell’aria,
apprezzando i colori meravigliosi delle foglie nella loro metamorfosi
settimana dopo settimana.
Cibi ed erbe riscaldanti e depurativi
Cerca di essere regolare anche nel nutrirti per contrastare l’irregolarità di Vata: pasti equilibrati, ad orari regolari, possibilmente seduti, in silenzio e in ambiente rilassante.
In questi mesi è opportuno alleggerire fegato, reni e pancreas. E
tenere sotto controllo l’evacuazione che dovrà essere quotidiana e
regolare. Gli yogi non rinunciano mai ai cibi crudi, ricchi di prana,
fondamentali per il benessere del colon, ma in questa stagione,
preferirai le radici (Bardana, Carota, Bietola da orto, Rapa, Ravanello,
Sedano-rapa, Cicoria, Tarassaco, Topinambur, Daikon, Rafano, Zenzero,
Rapunzia, Piantaggine, ecc), per fortificare la connessione con la
terra. Dopo aver dato spazio al crudo, potrai inserire patate al forno o
zuppe calde (in particolare di zucca gialla, il tutto cotto al massimo
10 minuti e una manciata di nocciole (fresche, da schiacciare, sono di
stagione!). La stagione ci regala alcuni degli alimenti più depurativi e
rimineralizzanti per meglio sostenerci in questo passaggio: oltre ai
cachi e a tutte le crocifere (cavoli), abbiamo la melagrana (ricchissima
in vitamina C, potassio, polifenoli) e la mela cotogna. Mangia 5 pasti
di frutta al giorno lontano da ogni altra cosa per favorire
l’eliminazione. Bevi infusi di zenzero fresco, cardamomo e cannella per
scaldare il corpo, favorire la digestione e la circolazione. Ricorda che
i sapori dolce, salato e aspro calmano vata. Evita bevande fredde,
gelati, cibo fermentato, fagioli e lieviti perché causano gas e possono
compromettere la digestione.
A scuola di lifestyle dalla natura
Oltre
ad impostare un sadhana moderato ma costante e quotidiano, cerca di non
parlare troppo: il silenzio calma la mente, ringiovanisce il corpo e
contrasta l’energia sempre troppo “chiacchierina” di vata. Prova a
coricarti entro le 22 e svegliarti alle 5.30. Pratica Jala neti, con la
lota, per la pulizia delle narici almeno 3 volte a settimana. Applica
olio sul corpo per idratarlo profondamente. Il massaggio o l’auto
massaggio con olio (snehana) è una pratica molto importante in ayurveda:
riduce le emozioni Vata di ansia, depressione, paura e nervosismo. Da
preferire l’olio di sesamo per i suo effetti riscaldanti. Siediti in
meditazione anche solo qualche minuto ogni giorno per acquietare,
centrare e radicare la mente, resa ancora più frenetica dal predominio
di Vata. Un giorno alla settimana dovrebbe essere dedicato al riposo
assoluto: niente cose da fare, persone da vedere, pensieri ossessivi:
una specie di piccolo retreat personale settimanale per “digerire” il
vissuto (spesso sempre troppo frenetico) delle nostre vite. I colori da
preferire dovrebbero avere effetto riscaldante: gialli, arancione e
rossi, come natura insegna… Scegli profumi dolci, pesanti e caldi, come
cannella, limone, lavanda, basilico, pino, salvia e vaniglia, da usare
come incensi o nel diffusore, per mantenere sotto controllo il Vata nel
corpo. A differenza dei mesi estivi dove i suoni dell’acqua come fiumi e
ruscelli, sono rinfrescanti, in autunno dovremmo rivolgerci a suoni più
radicanti. I tamburi sciamanici, e ogni suono basso e profondo calmerà
il Vata dentro e attorno a noi.
Come pranayama potresti sperimentare
il respiro dalla narice destra: chiudi la narice sinistra con l’anulare
destro. Inspira attraverso la narice destra per 6-8 secondi. Poi espira
attraverso la stessa narice destra per 5-7 secondi. Ripeti per almeno 10
cicli, più volte al giorno. Questa tecnica di respiro aumenterà
l’energia solare dentro di te e ti aiuterà a mantenerti caldo quando le
temperature scenderanno.
Un sadhana lento e fluido
In
autunno la pratica dovrebbe essere ancora più consapevole, lenta e
graduale nel riscaldamento, per evitare piccoli incidenti: vata rende il
corpo più duro e secco, più facile a farsi male. Un modo per farlo è di
immaginare di entrare nelle asana muovendoti nell’acqua calda.
Cerca
di praticare sempre allo stesso orario e alla stessa durata. Questo ti
aiuterà a costruire una routine e a calmare l’energia caotica di vata.
Scegli quelle asana che lavorano in particolare su polmoni e intestino
crasso, due organi associati alla stagione autunnale. Il sadhana dovrà
essere fluido, le asana devono far percepire il radicamento, riscaldare e
calmare. Il respiro è profondo e calmo, coordinato con il movimento.
Ujjayi è perfetto in questa stagione.
In generale ricorda di non
esagerare. Vata porta naturalmente a fare troppo e ad andare oltre i
propri limiti. Dopo la pratica, rilassati almeno 10 miuti in Savasana
per stabilizzare l’energia Vata del movimento.
BOX
Erbe e rimedi per l’autunno
- Chywanaprash: un cucchiaino al mattino aiuta il sistema immunitario e dà energia. Riduca Vata.
- Ashwagandha: calma il sistema nervoso, riduce insonnia e ansia, aiuta in caso di costipazione e difficoltà di digestione.
- Triphala: rimedio tridoshico, pulisce in profondità il colon e sostiene i processi di depurazione.
- Zenzero: aumenta il fuoco digestivo. Da bere, in decotto di radice fresca, prima o dopo i pasti.
BOX 2
Un menu d’autunno (per 2 persone)
- Insalatina di finocchi, zucca e topinambur
Grattugiare
3 pezzi di zucca cruda (dopo aver tolto la scorza). Grattuggaiare a
pezzi un po’ più grossi i topinambur, spazzolati sotto acqua fredda.
Affettare finemente 2 finocchi. Condire con olio evo, mezzo limone o
aceto di mele non pastorizzato e un cucchiaino di gomasio. Spolverare
con semi di zucca e di lino leggermente tostati.
- Vellutata di carciofi e patate
3
carciofi puliti, 2 patate medio piccole, mezza cipolla bionda, olio
extravergine di oliva q.b., sale e pepe q.b., una manciata di nocciole
tritate (fac.)
Affettare sottilmente i carciofi e tagliare a dadini
le patate. Mettere il tutto in una pentola, coprire a filo con acqua.
Aggiustare di sale marino integrale dell’oceano e lasciar cuocere per 10
minuti fiamma bassa. Frullare con il minipimer il tutto aggiungendo
due cucchiai d’olio extravergine d’oliva a cottura ultimata. Servire con
una spolverata di nocciole tritate e con crostini caldi (per chi deve
prendere peso, servire con l’aggiunta di una manciata di castagne
lessate).
- Dolce di mele e frutta secca
Disporre in una teglia 3
mele senza buccia tagliate a spicchi e la frutta secca (noci e nocciole)
tritata grossolanamente. Spolverare di cannella. Aggiungere una
manciata di uvetta, precedentemente ammollata in acqua per 20 minuti, e
tre cucchiai di concentrato di datteri ben diluiti in un cucchiaio di
acqua. Coprire e mettere in forno a 130° per 30 minuti
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