Yoga in the City, domenica 22 settembre ai Giardini Pubblici

La grande quercia che non è una quercia, Giselle leggermente emozionata, girarsi e vedere persone che arrivano da ogni parte col tappetino sotto braccio, quelli che scoprono di conoscersi già, la gente che si ferma a guardare, la forza delle nostre energie bellissime, il tappetino con sotto i sassolini, le foglie secche che volano e si fermano sui nostri vestiti, il venticello che arriva proprio quando siamo al massimo dello sforzo e ci dà la forza di rimanere ancora un po', il respiro che diventa sempre più lungo e profondo, i bambini che giocano nel prato vicino,  i cani che abbaiano, il levriero che si mette a correre in mezzo a noi e poi si ferma a fissarci, guardare in alto e vedere cielo alberi cielo foglie cielo nuvole, nella fatica del cane in giù intravedere dietro di me i miei figli bellissimi e concentrati, paolo che ci guarda seduto sotto il grande albero, passanti timidi superare la timidezza e avvicinarsi a praticare con noi, gli occhi felici di Francesco, di tutti.
Basta così poco, è stato così tanto. Immensa è la gratitudine che sia potuto accadere, ognuno di noi è stato importantissimo, insostituibile, indispensabile. Grazie.                                          (Giorgia)